venerdì, febbraio 01, 2008

La mala-educazione!

Potrebbe essere una situazione da "voci dall'iper", ma siccome per me non è stato un momento divertente, chiedo a voi cosa pensate dell'atteggiamento di una mamma che è passata alla mia cassa ieri.
La signora era visibilmente irritata con la sua bimba di circa due anni perchè evidentemente aveva tentato di allontanarsi dalla mamma durante la spesa.
Stava cercando di spiegarle che doveva sempre starle vicino perchè era pericoloso che se ne andasse in giro da sola. Fin qui tutto giusto! E' capitato pure a me di perdere Lorenzo al mercato mentre per mezzo secondo l'ho perso di vista, ed è uno spavento terribile.
Il quel momento lungo la galleria di negozi passavano delle persone di colore e la donna ha pensato bene di prendere in braccio sua figlia perchè vedesse meglio e le ha detto:
" Vedi, vedi quanta brutta gente c'è in giro?" indicando con il dito queste persone.
Non contenta all' avvicinarsi di una bellissima donna del Bangladesh ha aggiunto:
" Vedi, vedi quanti ce ne sono!!!!"

Questa cosa mi ha colpito molto.
E' vero! Anch'io sono cresciuta con la paura dell' "uomo nero", ma nel mio immaginario era un personaggio delle fiabe, amico del lupo di Biancaneve, invece a questa bambina viene insegnato che l'uomo nero è il vicino di casa, la persona che incontri al supermercato.
E' giusto proteggere i nostri figli, la società in cui vivono non è il luogo più sicuro del mondo, ma a che prezzo??
Personalmente sto cercando di insegnare a Lorenzo che non deve aver paura di nulla, che ogni suo timore lo deve confidare a mamma e papà e che insieme potremmo affrontare qualsiasi cosa, fin quando non sarà abbastanza grande per decidere da solo.
Non voglio insinuare che io so educare mio figlio e quella mamma no, ma il suo atteggiamento mi ha toccato!

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10 Commenti:

  • At 2/01/2008 12:03 PM, Anonymous Anonimo said…

    Purtroppo credo che questa reazione sia dettata dall'ignoranza e dalle notizie che la tv o i giornali ci propinano. Tutti gli stranieri sono cattivi e delinquenti, partiamo dal presupposto che non sia giusto generalizzare ed "iniziare" una bambina di due anni al razzismo, ma è un dato di fatto che non tutte le persone(italiane e non) sono in buona fede, quindi la prudenza non è mai troppa. Ormai vediamo il male ovunque ed anche io sono sempre sul chi-va-la; parlo da studentessa che viaggia per Napoli quasi tutti i giorni e che proprio ieri ha avuto l'impressione che un ragazzo sul motorino(italiano) volesse scipparmi, ma dopo 3 anni ormai sono preparata psicologicamente a qualsiasi cosa in quella città. è solo un esempio xò xkè i pericoli sono ovunque anche sotto casa propria. Spero di non essermi allontanata troppo dal topic ma è un argomento molto attuale che si presta a molte divagazioni.

     
  • At 2/01/2008 12:11 PM, Blogger Loste said…

    Sinceramente non sono d'accordo con Claudia, non è la televisione, non attribuiamo a questo elettrodomestico così tanta importanza, l'ignoranza e la maleducazione è nella Cultura della persona e nella famiglia che la cresce. Chi si comporta come la signora della casa è ignorante ed ha un quoziente intellettivo ben al di sotto della media, fine, altre ragioni sono fuffa.
    Un saluto
    Marco (Loste)

     
  • At 2/01/2008 3:50 PM, Blogger Dolcetto said…

    Ma che st....a! Ma dai, ti sembra il modo di educare un bambino?! Con quali convinzioni può crescere?! Pensa se si ritrova in classe un bimbo di colore... come lo tratterà? Ne avrà paura? Oppure sarà addirittura offensiva come la madre? E' vero che ogni giorno al telegiornale ne sentiamo una nuova, ma non per questo bisogna generalizzare e indicare con brutta gente delle persone che, con tutta probabilità, sono migliori di noi... E' giusta la prudenza ed è giusto che una mamma insegni alla propria figlia a stare attenta agli estranei, visto che non sai mai chi ti trovi davanti, ma questo non vuol dire trasformarla in una razzista! E' incredibile che nel 2007 ci sia ancora gente che ragiona così...

     
  • At 2/01/2008 4:38 PM, Anonymous Anonimo said…

    Se bastasse non fidarsi dei "foresti", meglio insegnare come fare a cavarsela se succede di perdersi. La paura non aiuta. Ciao Lina

     
  • At 2/02/2008 6:30 PM, Blogger la nanna said…

    Indignata quanto te, Graziella. "L'uomo nero" di cui aver paura é proprio la gente ignorante e stupida come quella mamma. Che tristezza, e che rabbia!

     
  • At 2/03/2008 10:47 AM, Blogger aroti said…

    la stessa cosa mi è successa in farmacia..

    è IGNORANZA allo stato puro.

     
  • At 2/03/2008 5:33 PM, Blogger graziella said…

    Bene vedo che la cosa ha indignato un pò anche voi! Bene, vuol dire che c'è ancora speranza per questo mondo!

     
  • At 2/03/2008 7:36 PM, Blogger marinella said…

    Purtroppo l'ignoranza la fa da padrona in troppe situazioni, e questo non è certo una giustificazione, anzi, sono proprio queste le persone dalle quali occorre diffidare. Naturalmente occorre insegnare ai propri figli gli elementi della prudenza, ma anche la tolleranza, se no fra poco avremo di nuovo le guerre sante.

     
  • At 2/04/2008 12:30 PM, Anonymous Anonimo said…

    Io non sono d'accordo sul termine di "tolleranza". Questa parola io la intendo come "sopportazione-rassegnazione". Semplicemente si deve capire che ognuno di noi ha in sè una sua diversità, nel senso che ognuno di noi è un individuo unico. Capelli, occhi, pelle, carattere, abitudini. Si dovrebbe aver paura di tutti fuor che di noi stessi, allora!?!
    Una volta ho rimproverato mia madre perché (anche se in buona fede, non con malizia) ha fatto notare a mio figlio (due anni e mezzo) che stava giocando con bambino somalo figlio di amici, che questo bimbo aveva la pelle più scura della sua. A me non è stata bene questa affermazione semplicemente perché non era rilevante notare questa differenza, mio figlio neanche se n'è accorto. Ho fatto bene, o anche questi atteggiamenti sono frutto di pregiudizi?
    Ela

     
  • At 2/05/2008 10:00 AM, Blogger isabella said…

    la mia è una famiglia multietnica allargata, e spesso mi sono trovata in situazioni di razzismo. Ma non pensare che fossero i cosidetti bianchi, è capitato con gli asiatici dai quali sono stata allontanata appunto per una questione di pelle bianca, appunto. Il fatto è che il razzismo non è una prerogativa di alcuni, ma ahimè, un sentimento diffuso in tutte le culture. Qualche volta anche la curiosità invadente è altrettanto fastidiosa.
    A mio figlio insegno che siamo tutti diversi e che ognuno va apprezzato per la sua unicità amato per com'è.

     

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