mercoledì, febbraio 01, 2012

La pastina di riso


Prima che scoprissi quanto buone sono le brioche con la crema cotta della pasticceria DolceOlmo, se mi ritrovavo a far colazione al bar (di cui potrei tranquillamente farne l'abitudine) la mia scelta cadeva spesso sulla "pastina al riso"!!!
Che bontà! Il mio desiderio è sempre stato quella di riprodurla nella mia cucina e prendendo spunto da una ricetta di Mila ( la sua torta qui, io l'ho ubriacata un pò troppo, ma era buonissima, anche se ad ogni fetta ho rischiato il ritiro della patente per guida in stato di ebrezza) credo di esserci andata molto vicina!!!


Tortine di riso
Per il ripieno:
130 gr di riso vialone nano veronese
1 litro di latte intero
3 uova
la scorza di un limone a grossi pezzi
200 gr di zucchero
Per la frolla:
200 gr di farina 00
100 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale

Fate bollire il riso per 40-45 minuti nel latte a cui avete unito la scorza di limone tagliata a grossi pezzi che toglierete alla fine della preparazione. Quando il latte sarà quasi completamente assorbito unite lo zucchero e attendete che si raffreddi prima di inserire le uova precedentemente sbattute.
Nel frattempo preparate la frolla e ricoprite dei piccoli stampini o uno stampo grande. Versate il ripieno di riso e cuocete in forno già caldo per circa 30 minuti a 180 gradi!!!

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giovedì, novembre 10, 2011

CAROTA-AMNESIA


Non so perchè ma io quando sono davanti al negozio del mio fruttivendolo non riesco mai a ricordarmi se nel cestino della verdura ci sono carote! E per non sbagliare ne prendo sempre 3 o 4, che non si sa mai!!!
Il risultato è che spesso il mio frigo pullula di carote che non riuscirò mai a consumare in tempo, prima che comincino a germogliare!!

Nella mia carriera di "casaling-cuoca" non ho mai infornato un dolce alle carote. La mia diffidenza deriva, forse, dall'aver odiato le mitiche Camille del Mulino Bianco, già allora se volevo un dolce, lo volevo davvero dolce, cioccolatoso, calorico , ma come spesso succede nella vita bisogna cambiare idea e dopo questo esperimento posso affermare che: "Adoro le torte di carote" e se ora avrò il cestello pieno so bene cosa ne farò.

TORTA DI CAROTE E ANACARDI
(ho modificato una ricetta dell'Enciclopedia della cucina Italiana di Repubblica)





120 gr di farina
300 gr di carote
300 gr di anacardi non salati
300 gr di zucchero
8 biscotti secchi
4 uova
la scorza grattugiata di un limone
1 bustina di lievito
burro e farina per ungere la teglia
zucchero a velo

Tritate finemente le carote nel mixer. Sminuzzate anche gli anacardi e i biscotti.
Dividete i tuorli dagli albumi e aggiungete ai primi lo zucchero, mescolate fino ad ottenere un composto spumoso.
Aggiungete la farina, le carote, la scorza del limone, i biscotti e gli anacardi amalgamandoli uno alla volta.
Montate a neve gli albumi e uniteli al composto delicatamente insieme al lievito.
Imburrate una teglia e infarinatela, versate il composto e infornate a 180 gradi per 40 minuti.
Una volta raffreddata cospargete di zucchero a velo.

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sabato, ottobre 15, 2011

Ora mi riconosco!

Adesso si che mi riconosco!


Zucchero, burro...... sono molto più simili a me!
Ma è giusto così!
In cucina bisogna variare, spaziare, ci sono talmente tante ricette che se uno volesse potrebbe mangiare una cosa diversa ogni giorno.
Allora si può passare dal miglio, alla zuppa, per poi farsi coccolare da delle sfogliatine zuccherose!
Le sfogliatine sono uno dei miei vizi e condivido anche questo con la mia Comare ispanica. Una delle prime cose che ci siamo spedite anni e anni fà, son state proprio una confezione di sfogliatine, che, ancora non me ne capacito, son arrivate intatte a Salamanca!
Era un segno del destino!
LA SFOGLIATINA RESISTE A TUTTO, COME UNA BELLA AMICIZIA!
La ricetta (se così si può chiamare, visto l'estrema semplicità) la si trova nella rete facilmente, ma io l'ho presa da una vecchissima ENCICLOPEDIA DELLA CUCINA CURCIO che ho in cucina. Non la sfogliavo da tanto e devo dire che ho fatto male... ho già intravisto qualche ideuzza niente male!!!

Per le sfogliatine vi servirà solo:
1 confezione di pasta sfoglia (possibilmente rettangolare, altrimenti dovrete darci di mattarello)
100 gr di zucchero semolato o di canna a piacere

Cospargete una spianatoia con metà dello zucchero adagiatevi la sfoglia e assottigliatela un pò con il mattarello per far aderire lo zucchero.
Cospargete il rettangolo con lo zucchero rimasto e dividetelo in due parti uguali. Sovrapponetele e cercate di farle aderire ancora con il mattarello.
Arrotolate i due lati più lunghi in modo che si incontrino al centro. Tagliate i ventaglietti dello spessore di circa un cm. Poneteli nella teglia del forno coperta con carta forno (nella ricetta originale dicono solo di inumidire la teglia! Forse che è talmente vecchia che non esisteva ancora la carta forno??? MAh!).
Informate a 200° per circa 15 minuti. Controllate che lo zucchero non caramelli troppo sul fondo dei ventaglietti!




Questi sono pronti da portare alla mia mamma che l'11 ottobre ha compiuto 72 anni e ha la grinta di un trentenne!!!
AUGURI MAMMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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giovedì, agosto 11, 2011

Via gli occhiali sù il cappello


Non potete immaginare quanto io sia felice di aver ritrovato un pò della mia voglia di cucinare!!!
Ora mi ritrovo! Ora mi riconosco, con la mia cucina sempre imbrattata, la lavastoviglie piena di mestoli, pirofile, spatole! Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
E che rientro sarebbe senza Nigella???
Io e lei non ci siamo perse di vista e la mia trasformazione non si è fermata, tanto che per assomigliarle di più ho buttato gli occhiali!! Si si non è una battuta!! La "vecchiaia" a volte porta anche qualche bella novità: la mia miopia se n'è andata.
Tra le cose che amavo fare, son tornata pure a sfogliare i miei libri di cucina alla ricerca di qualcosa di buono e devo dire che su "Delizie divine" c'è solo l'imbarazzo della scelta. Per stavolta mi son buttata su dei cupcakes che non avevo mai osato fare prima, per via della mia maldestra affinità con il decorare i dolci.
Non saranno propriamente dei capolavori, ma erano di una bontà divina!
Alle colleghe che curiosamente cercavano di indovinare cosa avevo portato dentro al mio porta-torte dicevo:
"Cup-cake"
e il più delle volte mi sentivo rispondere: "Cheeeeeeeeeeeee?????"
Insomma: " Dei muffin con il cappello"


Cupcakes "Notte e Giorno" (che a me fan pensare a quelle pastigliette dimagranti..)

2 cucchiai di cacao in polvere
2 cucchiai di acqua bollente
75 gr di zucchero di canna non raffinato
50 gr di zucchero moscovado
125 gr di farina (Nigella dice autolievitante, io ho messo 00 con un cucchiaino di lievito)
2 uova grandi
125 gr di burro molto morbido
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaio di latte
Per la glassa:
200 gr di zucchero a velo
100 gr di formaggio cremoso (io Philadelphia Light: perchè era in offerta e perchè con 200 gr di zucchero a velo sarebbe risultato molto poco light)
1 cucchiaio di succo di limone

Riscaldate il forno a 200 gradi.
Stemperate il cacao con l'acqua bollente finchè non avrete ottenuto una pasta fluida.
Nel robot da cucina raccoglete i due zuccheri, la farina, le uova e il burro e fate andare a bassa velocità.
Unite dall'apertura la pasta di cacao, la vaniglia e il latte.
Distribuite nei pirottini ( dose per 12 cupcakes) e cuocete per circa 20 minuti.
Lasciate raffreddare completamente i dolcetti.
Preparate la glassa sbattendo lo zucchero a velo con il formaggio finchè risulterà morbido, unite il succo di limone.
Con l'aiuto di una sac a poche decorate i dolcetti e rifinite a piacere. Nigella suggeriva dei chicchi di caffè ricoperti al cioccolato.




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domenica, agosto 29, 2010

Quale occasione speciale???

Questa ricetta sul libro "Muffin" di Gemma Reece (Gribaudo-Parragon) è nella categoria "Occasioni speciali".
Allora bisognerà trovarne qualcuna di queste occasioni:

1) E' domenica e sono a casa in tutto relax

2) E' ancora estate, ma il temporale di ieri ci ha portato una temperatura gradevolissima
3) Ho un ometto di 10 anni da coccolare anche con qualche dolcetto
4) Fra una decina di giorni rivedrò dei carissimi amici
5).......




Vabbè mi pare che di occasioni per festeggiare ce ne siano a milioni, basta non puntare troppo in alto! E io lo giuro, non punterò mai più troppo in alto!!!





MUFFIN AL TRIPLO CIOCCOLATO
in cups
1 tazza e 3/4 di farina 00
1/3 di tazza di cacao amaro
2 cucchiaini di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1/2 tazza di gocce di cioccolato fondente
1/2 tazza di gocce di cioccolato bianco
2 uova grandi
1 tazza e 1/4 di panna acida (io ho messo dello yogurt bianco)
1/2 tazza di zucchero di canna scuro
85 gr di burro fuso

Setacciate la farina con il cacao, il lievito e il bicarbonato. Versateci sopra le gocce di cioccolata e mescolate.
In un'altra ciotola sbattete leggermente le uova, con la panna acida, lo zucchero e il burro fuso.
Mescolate gli ingredienti secchi a quelli liquidi e dividete nello stampo da muffin.
Infornate a 200 gradi per circa 20 minuti.



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mercoledì, agosto 18, 2010

I cugini di campagna!!!


" Anima miaaaaa!!! Torna a casa tuaaaa"""
No! No! Fermi! Non questi cugini!!!
I cugini che intendo io sono questi:


Che sarebbero i fratelli di questi signori di città che hanno pure un nome francese!!!
La loro parentela è così lontana che non potevano essere scambiati sicuramente per fratelli gemelli, in più sono ruspanti e un pò rustici come la Zia di Maerne, inoltre non avendo l'uvetta, che non è gradita al cugino Lorenzo, diventano d'ufficio i cugini di campagna e pure un pò diseredati!!!!! :-DDDDD
Boni son boni però!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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mercoledì, giugno 16, 2010

Mi è presa un pò la fissa...

Si si!!! Mi è presa un pò la fissa dell'aperitivo o giù di lì!!!
Poi io l'alcool non lo reggo neanche tanto, allora devo trovare il giorno giusto, un giorno in cui posso buttarmi sul divano se le gambe non mi reggono bene!!
Quest'anno è l'anno del Mojito (chi l'ha detto??? Io naturalmente!!!) inaugurato degnamente con la venuta del mio personalissimo Guru-Burrito, i primi giorni di Giugno!
Ora si alternano Mojito e Spritz a seconda dell'estro!!!
Grazie a questo "vizio" (mi sembro un pò un'alcolizzata in questo momento!) nel mio frigo stazionano sempre dei lime, che scampati all'ultima sbevazzata sono finiti in dei muffin!!



Muffin Lime e semi di papavero (da Dal libro "Muffin" di Gemma Reece ed. Gribaudo-Parragon)

3/4 di tazza (cups) di olio di semi

1 tazza e 1/2 di farina
1 cucchiaino di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di sale
1 tazza abbondante di zucchero
1 uovo
1 albume
2/3 di tazza di latte
1 cucchiaio di succo di lime
1 cucchiaio di scorza grattuggiata di lime
1 cucchiaini di semi di papavero
Per guarnire

2 cucchiaini di scorza di lime grattuggiata
1 o 2 cucchiai di semi di papavero


Scaldare il forno a 190°.
In una ciotola mettere la farina, il lievito e il sale, poi aggiungete lo zucchero e mescolate bene.
In un'altra ciotola sbattere l'uovo, l'albume e l'olio, quindi incorporare il succo e la scorza del lime.
Unite gli ingredienti secchi ai liquidi, aggiungere i semi di papavero e mescolare senza insistere troppo. (Attenzione: l'impasto vi sembrerà più liquido di come dovrebbe essere per i muffin, ma LASCIATE LI'!!!! VA BENE COSI'!!)
Distribuite nei pirottini. Cospargete con scorza di lime e semi di papavero e infornate per 25 minuti.
Mangiati tiepidi sono da sballo!!!!




Buona estate a tutti!!!! Cin-cin!!!!!

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giovedì, maggio 13, 2010

Il dolce dell'addio

Vi dico subito che non è successo nulla di tragico, ne di irreparabile, quindi continuate a leggere senza farvi venire le palpitazioni!
Martedì mattina mentre ero al lavoro il mio forno ha pensato bene di animarsi di vita propria, infatti al mio ritorno, per fortuna erano solo le 13 e 30, appena apro la porta di casa, vengo accolta da una fitta nebbia, la cosa è abbastanza usuale in Pianura Padana, ma non nel mio soggiorno!!!Il panico!!!
Capisco subito che il fumo viene dalla cucina e mi precipito.... il mio forno è in piena funzione, sul display delle cifre incomprensibili, provo a spegnerlo, ma non ne vuol sapere, in velocita tolgo lo zoccolo della cucina e stacco qualsiasi presa mi capiti a tiro e finalmente LUI si spegne.
Apro lo sportello per far uscire il fumo e appare un mattoncino nero!!!!
Cacchioooooo!!! Ecco cos'era la puzza!!! Il mio povero plumcake all'arancia, preparato il giorno prima, che aveva subito la sua cremazione ancor prima di tirar le cuoia!!!
Eppure era bellino e anche moooolto buonino!!!
Vi lascio la sua foto di quando ancora era giovane e forte!!!!



La ricetta del plumcake l'ho trovata su Facebook (poi dicono che i social network servono solo a perder tempo!!) ed è di Sandra del blog "Le padelle fan fracasso".

Permettetemi di dare l'estremo saluto anche al mio forno che negli anni ha fatto la sua parte!!
Ora attendo l'arrivo di quello nuovo e di tutti gli esperimenti che dovrò fare per testarlo!!!

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mercoledì, marzo 31, 2010

Buona Pasqua

Con il più classico dei classici, vi auguro una serena Pasqua, che possa donarci un pò di tranquillità e speranza.AUGURI A TUTTI!!!!



PASTIERONA






PASTIERINAPASTIERETTE

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martedì, gennaio 26, 2010

Che poi......

Il mondo è bello perchè è vario (più spesso avariato, ma questo è un altro discorso!) e questo post racchiude un pò di tutto questo!

La prima cosa che voglio proporvi è una ricetta che arriva dalla Spagna e più precisamente dalla Cantabria, ma anche un pò dall' Aragona ed è la Quesada Pasiega (ecco a cosa servivano gli ingredienti del post precedente!)
Un dolce che in origine aveva al suo interno il formaggio (queso) .
La ricetta me l'ha spacciata di contrabbando Manuel, amico aragonese-commentatore di Monica, che tutti sapete essere una padovana trapiantata a Salamanca che io ho conosciuto perchè commentava il blog di Jazzer, che poi ha scoperto me, che poi mi ha mandato la ricetta di un dolce con il riso soffiato, che poi mi ha fatto conoscere il suo dolce burrito che poi è diventata una delle mie più grandi amiche!!!

E fin qua ci siamo!


150 gr di farina
150 gr di zucchero
125 gr di yogurt bianco100 gr di burro a temp. ambiente
1/2 litro di latte
2 uova
scorza grattugiata di mezzo limone
2 cucchiani di cannella (io ne ho messo sola la punta di un cucchiaino. La cannella per me ha un profumo che sovrasta troppo)

Amalgamate tutti gli ingredienti e alla fine grattuggiateci sopra la scorza di limone.
Mettete nel forno a 180° per circa 55 minuti.
Un' accortezza: il composto è molto liquido e dal mio stampo a cerniera è uscito un pò dal fondo, nonostante la carta da forno. Stateve accuorte!

La seconda ricettina che vi consiglio di provare è questo manzo e riso alla giapponese di Alessandra del blog "Le pappe di Alessandra"

Alessandra l'ho scoperta attraverso i sui commenti al blog di Terry che molto tempo fà commentava il mio blog, che ho poi scoperto essere praticamente una mia "vicina di casa", che poi ci siamo incontrate un giorno di carnevale, che poi non ci siamo più lasciate!!!
Insomma i casi della vita sono tanti e se poi portano a scoprire persone così speciali, allora....
W i casi della vita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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mercoledì, novembre 11, 2009

Il bello di far le cose con calma

Essere in ferie per me significa dedicarmi con calma alle faccende di casa, ad un caffè tra amiche, ad una mail un pò più lunga con chi sta oltre confine, ad un giro tranquillo tra i blog che mi piacciono di più!
Ed è proprio in uno di questi giretti che ho scovato queste meraviglie.
Io li ho fatti diventare dei muffin.


Il loro profumo d'arancia vi conquisterà già nella preparazione e vi stenderà definitivamente quando li assaggerete!
La ricetta è di una veneziana doc: Lory di Dolci e salate tentazioni!

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mercoledì, agosto 26, 2009

The winner is........

Balzata subito ad uno dei primi posti della classifica per bontà e semplicità questa panna cotta:


Cercavo nel web qualcosa che mi facesse utilizzare parte dello yogurt che avevo nel frigo e mi sono mbattita in questa panna cotta!
Io ci ho messo una salsa di fragole fresche, ma si può guarnire con caramello o cioccolato (vero Canny??)
In cinque minuti avrete un dessert da leccarvi i baffi!

250 gr di panna fresca
60 gr di zucchero
2 fogli di colla di pesce
250 gr di yogurt
250 gr di fragole

Fate bollire a fuoco lento la panna e lo zucchero facendo in modo che si sciolga per bene.
Togliete dal fuoco e aggiungete la colla di pesce che avrete precedentemente ammollato in acqua fredda per 10 minuti.
Unite lo yogurt e mescolate bene.
Se volete guarnire con le fragole frullatele con l'aggiunta di due cucchiai di zucchero e ponetele sul fondo delle coppettine.
Dividete la panna cotta nelle ciotoline e lasciate raffreddare in frigorifero per almeno 4 ore.

Attenzione: son talmente buone che sarete costrette a rifarle dopo brevissimo tempo!

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martedì, agosto 18, 2009

Rieccoci!!!!

Le vacanze sono andate!!! Passate benissimo, quindi nessun rimpianto!
Come tutte le estati a quest'ora, io non ne posso più di temperature sopra i 30°, afa e sole a picco!!
Sogno il cappotto, le felpe, la copertina sul divano.
E come tutte le estati a questo punto ho nostalgia del mio forno.
Qualche giorno fa in preda all'astinenza e alla sfrenata voglia delle maddalene alla panna che mi avevano accolto in quel di Salamanca, ho chiesto aiuto alla comare Ispanica che subito è corsa in mio aiuto, regalandomi la sua ricetta, che non ha mai pubblicato, perchè secondo lei è una ricettina che fa troppo spesso ed è oramai una quotidianità, ma credetemi, questa ricettina va condivisa: buonissima e coccolosa, come solo le cose semplici possono essere.


Maddalene alla panna di Monica
350 gr di farina
150 gr di zucchero (l'autrice della ricetta aveva saltato questa dose, io ho fatto ad occhio!!!)
250 di olio di semi di girasole
100 gr di panna fresca
1 bustina di lievito
3 o 4 uova a seconda della grandezza
la buccia di 2 limoni o essenza di limone naturale
zucchero per la copertura

Sbattete a crema le uova con lo zucchero, aggiungete tutti gli altri ingredienti lasciando alla fine la farina e il lievito.
Cospargete di zucchero prima di infornare a 200 gradi per circa 15/20 minuti!!!

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mercoledì, giugno 24, 2009

Alla ricerca della ciambella perfetta

Da sempre o almeno da quando ho imparato a far pasticci, sono alla ricerca della ciambella perfetta: quella morbida, quella profumata, quella da inzuppare nel latte della prima colazione, insomma quella della nonna!!!
La mia di nonna faceva tutto rigorosamente a caso, mai vista in casa sua una bilancia o un misuratore di liquidi. Sicuramente il suo segreto stava anche nello stampo da ciambella usato e riusato e avuto in regalo da un lontano cugino toscano, nel suo forno a gas e nella sua esperienza.
Ieri sera sentendomi già un pò triste per dover affrontare la colazione di oggi con una merendina industriale, dopo aver naturalmente rimesso a posto la cucina, lavato lavello e fornelli, ho ricominciato a sporcare.
Non è come quella della nonna, ma questa ciambella gli assomiglia molto!!!!
p.s La foto manca già di una parte!! Troppo profumata e soffice per resistere alla tentazione di assaggiarla ancora tiepida !




Ciambella al latte (da l'Enciclopedia della cucina italiana di Repubblica)
400 gr di farina
150 gr di zucchero
70 gr di burro
2,5 dl di latte
2 uova
1 dl di marsala secco
1 limone
1 bustina di lievito
sale
Disporre la farina in una ciotola e al centro versare una presa di sale, il lievito, lo zucchero, una grattuggiata di scorza di limone
le uova e 50 gr di burro ammorbidito a pezzetti.
Amalgamate bene e aggiungere un pò alla volta il latte e il Marsala.
Ungete lo stampo della ciambella con il burro rimasto e infarinate leggermente.
Infornate a 180 gradi per circa 45 minuti.

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martedì, aprile 28, 2009

Sfogliatine alle mele

Queste me le son fatte per festeggiare la chiusura anticipata del programma televisivo del Bagaglino!!!
Già in altri tempi avevo espresso il mio disgusto per tutta la seria di programmi di Pingitore! Finalmente!!!!! Che il pubblico si sia finalmente svegliato????
Quest'anno avevano messo in campo adirittura 8, dico 8, portatrici di gnocca!!!!! Si voleva forse puntare sul loro quoziente intellettivo???
Vabbè, torniamo alla ricetta, va!

Queste sono proprio semplici semplici e aiutano a liberarsi delle ultime mele, che presto lascieranno posto a meloni, pesche, ciliegie e angurie.... Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!


Dall'Encicopedia della Cucina Italiana di Repubblica.
SFOGLIATINE ALLE MELE
375 gr di pasta sfoglia
45 gr di zucchero di canna
1 uovo
1 pizzico di cannella
500 gr di mele
30 gr di burro
la scorza grattuggiata di mezzo limone
1 cucchiaio di succo di limone
40 gr di uva sultanina

Fate ammorbidire l'uvetta in acqua tiepida.
Fate sciogliere il burro con lo zucchero in una casseruola, unite le mele sbucciate e tagliate a dadini, la scorza e il succo del limone.
Cuocete per 10 minuti, finchè le mele saranno cotte e si sarà formato uno sciroppo denso.
Unite la cannella e l'uvetta e lasciate raffreddare.
Stendete la pasta sfoglia in due rattangoli lunghi e stretti e ricavatene 12 piccoli rettangoli.
Mettetene 6 sulla teglia ricperta di carta forno.
Distribuitevi le mele, lasciando libero il bordo che spennellerete con l'uovo sbattuto. Coprite con gli altri rettangoli. Incidete la superfice dei fagottini e infornate a 220 gradi per circa 20 minuti!

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giovedì, marzo 12, 2009

Innamorata di un libricino

Non sto qui a ripetervi di quanto ami l'Alto Adige, di quanto mi piaccia il loro modo di vivere, la loro cultura, la loro cucina e bla bla bla bla........ chi mi conosce da un pò ormai questa tiritera l'ha sentita mille volte.
Sapete anche che adoro i libricini di cucina della casa editrice bolzanina Athesia! Solitamente si trovano solo "in loco" o via internet, invece domenica ne ho trovato uno sperduto e abbandonato tra gli scaffali della Feltrinelli (anche la commessa alla cassa sembrava perplessa, non era stampato neanche il prezzo!) e dopo averlo estorto con la forza a Terry, ho cominciato subito a sfogliarlo ed è una meraviglia!!!!!
Non so se vi è mai capitato, ma credo che proverò ogni ricetta contenuta nelle 90 pagine.
Ah! Ancora non vi ho detto il titolo : "Il pane delle Dolomiti" (ed. 2008. Ne era già stato pubblicato un altro con lo stesso titolo, ma le ricette son diverse).
"Pagnotte Laugen", " Stanghette alla birra" "panini alla cipolla", "brioche", insomma.....difficile scegliere, alla fine son caduta sulle girandole!!!!!
Uno spettacolo di gusto e di profumi:


L'originale prevedeva l'uso delle nocciole, ma io ho optato per le mandorle che avevo a casa.
Girandole alle mandorle o ai semi di papavero
350 gr di farina 00
25 gr di lievito
80 gr di zucchero
200 gr di latte tiepido
60 gr di burro morbido a dadini
2 uova
1 pizzico di buccia di limone
1/2 stecca di vaniglia (solo i semini all'interno )
8 gr di sale

Per il ripieno alle mandorle (attenzione! la quantità del ripieno e per farle tutte allo stesso modo! Io ne ho fatto metà alle mandorle e metà ai semi di papavero!)
350 gr di mandorle macinate
70 gr di chiare d'uovo (2 tuorli di uova medie)
70 gr di marmellata di albicocche
50 gr di acqua
1 pizzico di cannella
1 pizzico di scorza di limone grattuggiata

Per il ripieno ai semi di papavero (attenzione! la quantità del ripieno e per farle tutte allo stesso modo! Io ne ho fatto metà alle mandorle e metà ai semi di papavero!)
70 gr di semi di papavero
50 gr di latte
35 gr di miele
20 gr di marmellata di albicocche
1 pizzico di cannella
1 pizzico di scorza di arancio grattuggiata

Io per l'impasto ho usato la macchina del pane, ma potete farlo tranquillamente a mano.
Versate la farina in una capiente ciotola e formate una fontana.
Sciolgliete il lievito e lo zucchero nel latte tiepido e versatelo nella cavità della farina.
Lasciate lievitare senza impastare per 15 minuti.
Spargete il sale sui bordi della fontana, uggiungete il burro, le uova, la buccia di limone e la vaniglia, lavorate l'impasto per almeno 10 minuti e lasciate riposare per 35 minuti coperto (con la mdp avviare semplicemente il programma impasto per circa un'oretta)
Per il ripieno alle mandorle mescolate semplicemente tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto spalmabile, per il ripieno ai semi di papavero portate ad ebollizione il latte con i semi, aggiungete il miele, la marmellata, la cannella e la scorza d'arancia e lasciate intiepidire.
Stendete l'impasto lievitato su un piano infarinato dandogli la forma di un rettangolo dello spesore di circa 1 cm, spalmatevi il ripieno e arrotolatelo.
Tagliate le rondelle e disponetele su una placca da forno ricoperta di carta forno e lasciate lievitare per circa 20 minuti.
Infornate a 200 gradi per circa 15 minuti.

Appena sfornati ricoprite con una glassa di zucchero che avrete preparato mescolando 50 gr di zucchero a velo con 7 gr di acqua.

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martedì, marzo 03, 2009

Glicemia

Lo so! Vi si sta alzando la glicemia, ultimamente, guardando questo blog!
Il post di oggi doveva essere un primo piatto, ma Lucia, una collega, avanza la ricetta di questo plum cake e allora prendo due piccioni con una fava e scrivo la ricetta per lei e per tutti i golosoni che passano di qui!


Plum-cake caffè e noci
Ricetta tratta da "Enciclopedia della cucina italiana" con qualche modifica:
350 gr di farina
200 g di zucchero
150 gr di burro
3 uova
90 gr di gherigli di noci tritate
1,5 dl di caffè ristretto
1 bustina di lievito per dolci
0,5 dl di liquore Nocino
latte q.b
1 bustina di vanillina
sale

Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso.
Aggiungete il burro fuso e incorporate a poco a poco la farina.
Aggiungete la vanillina e i gherigli di noce, il nocino, il caffè, un pizzco di sale e il lievito; amalgamate bene il tutto e unite tanto latte quanto ne serve per ottenere un composto fluido e omogeneo.
Versate il composto in uno stampo da plum-cake grande foderato di carta forno.
Sulla cottura lascio ai vostri esperti occhi clinici. La ricetta diceva 45 minuti a 180 gradi, nel mio forno ne son serviti almeno il doppio, ma non fa testo, perchè credo che stia tirando le cuoia!
La prova stuzzicadente è sempre il metodo più sicuro!

L'autore suggeriva di servirlo con panna montata, ma mi sembrava un'esagerazione! Ho evitato!
Il giorno dopo è ancora più buono!

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domenica, marzo 01, 2009

Profumo di limone!

Il bello e il brutto di stare ai piani alti di un condominio è che gli effluvi di pranzi e cene dei condomini risalgono la tromba delle scale e appena metti il naso fuori dalla porta puoi scoprire il menù di tutti.
La signora del primo piano è una cultrice del soffritto di cipolle, non manca mai! Credo abbiano uno stomaco d'acciaio nonostante la veneranda età!
La dirimpettaia, sempre del primo piano è donna in carriera e si dedica molto spesso a fritti veloci, tipo bastoncini o sofficini.
Passando al terzo piano, troviamo la "geppetta": donna emiliana dalla cucina saporita e profumata. Ragù e arrosti ti aprono voragini nello stomaco se sali le scale a ridosso dei pranzi domenicali.
Sempre al terzo veneziani puro sangue, trasferitosi in terraferma con il loro carico di sapori di pesce fritto e alla griglia!
Nulla trapela dalla mia dirimpettaia. Ancora non riesco a capire di cosa cresca i figlioli.
Tutta questa premessa per dirvi che ieri mentre rientravo dal lavoro, salendo in ascensore, le mie narici son state invase dal dolce profumo di una torta al limone!
Che profumo e che voglia matta di averne una fetta tra le mani anch'io, da accompagnare ad un rilassante caffè.
Mi son messa al lavoro subito e ho infornato la ciambellina al limone che più morbida non c'è!


120 gr di farina
3 uova
200 gr di zucchero
5 cucchiai di olio d'oliva leggero
un cucchiaio di lievito in polvere per dolci
scorza grattugiata di mezzo limone
burro per lo stampo
sale

In una terrina mettete la farina con il lievito, 100 gr di zucchero, i 3 tuorli, un pizzico di sale, l'olio e la scorza del limone. Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo ( se è troppo denso, aggiungere qualche cucchiaio di latte).
Montate a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale e 100 gr di zucchero e incorporate al composto precedente.
Versate in uno stampo piccolino da ciambella, imburrato e infarinato e cuocete in forno a 200 gradi per circa 40 minuti.

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sabato, febbraio 14, 2009

Facciamo una pausa?

Non ricordo, ma hai miei tempi quanto uno era ammalato, era ammalato e basta, non doveva fare i compiti, non doveva studiare, doveva solo starsene a letto finchè non era guarito.
Oggi non è così!
Se stai a casa da scuola, è scontato che tu debba metterti in pari con quello che han fatto i tuoi compagni, quindi nei momenti in cui sei sfebbrato e i tuoi occhietti non si chiudono stremati, devi approfittare per recuperare.

Se poi sei stato a casa in un giorno in cui toccava il tempo pieno, sei rovinato! Allora già un pò inappetenti a causa dell'influenza, bisogna ricorrere ad una merenda sostanziosa e golosa.
La mia mamma, quando ero piccola, era una grande esperta di budini in scatola, al cioccolato o vaniglia, quella era la miglior merenda che potessi sognare!

Però per me, la merenda, quella che mi fa sentire davvero una mamma attenta e responsabile, quella che fa apparire la mia cucina come quella del Mulino Bianco è la CROSTATA!

La mia versione è un pò "peccaminosa" vista la quantità di burro, ma vi assicuro che è una favola, una vera favola!

Crostata alla marmellata di fragole

200 gr di farina 00
200 gr di burro freddo
100 gr di zucchero
sale
100 gr di mandorle macinate

5 fette biscottate sbriciolate finissime

la buggia grattuggiata di mezzo limone

1 uovo

1/2 bicchierino di rum

1/2 bustina di lievito per dolci un pò di latte per bagnare le strisce
marmellata a piacere



Il procedimento è semplicissimo. Amalgamate tutti gli ingredienti, potete farlo anche nel mixer, e formate una palla. Non è necessario farla riposare, stendetela su uno stampo da crostata, tenendo da parte il necessario per fare le strisce. Coprite la base con la marmellata e create gli incroci con le strisce di frolla. Spennellate queste ultime con il latte e infornate per 40/45 minuti a 180 gradi.

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giovedì, febbraio 12, 2009

E' successo anche che......

Nel periodo in cui siam rimasti lontani, alcune cose son successe.
Come è già stato divulgato in più lingue finalmente e ripeto finalmente, mi son decisa e a fine Marzo volerò dalla mia comare ispanica dopo circa tre anni abbondanti di : "allora quando vieni???"
La cosa da un lato mi entusiasma e non vedo l'ora di imbarcarmi, dall'altra mi mette un pò d'ansia, perchè in 36 anni suonati, da sola, non son mai andata da nessuna parte!
Ma è giusto! E' ora!
Ho imparato a far tante cose da sola, a prendere decisioni ben più importanti da sola, è giunto il momento di fare anche questo!

Ma non mi dilungo, ci saranno altri post! (sempre adsl permettendo!)

Dicevamo che alcune cose son successe, è successo pure che mi son fatta un bel regalo!
Questo:


Avevo assaggiato il caffè di questa macchina da un'amica e ne ero stata conquistata, ora ne sono completamente dipendente!
Difficile non trovare quello che piace tra la vastissima scelta! Poi hanno tutti dei nomi così evocativi: Volluto, Arpeggio, Roma, Vivalto ecc..Al momento il mio preferito è il Capriccio!!!!

Il problema che buon caffè chiama dolcetto e allora eccovi finalmente, dopo tempo immemore una ricettina squisita, squisita:

Maddalene allo zucchero integrale (Da L'Enciclopedia della cucina italiana di Repubblica)
4 uova
200 gr di zucchero di canna integrale Moscovado (Altro Consumo)
280 gr di farina
135 gr di burro
2 cucchiai di latte
172 bustina di lievito

Fate fondere il burro. In una ciotola rompete le uova e mescolatele senza sbatterle, con un cucchiaio di legno; poi aggiungete lo zucchero e poco alla volta, la farina e il latte sempre mescolando.
Incorporate il burro fuso e lasciate riposare l'impasto per 3 ore nel frigo.
Riempite gli stampini da maddalene.
Cuocete in forno a 190 gradi per 20 minuti.



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